Vincenzo Balsamo è un pittore astratto italiano nato a Brindisi il 27 giugno 1935.
Nel 1946, a soli undici anni, perde il padre marinaio in seguito a un incidente sul lavoro e Vincenzo, secondo di sette figli, deve abbandonare gli studi per cercare lavoro.Fu proprio in questo periodo che ebbe il suo primo contatto con la pittura, lavorando come aiutante nella bottega del pittore e decoratore Pietro Acquaviva.
Mentre faceva il restauro all'interno delle chiese, imparò a conoscere i colori e i materiali da impiegare, sviluppando un buon senso del ritocco.Guidato dal pittore, si appassionò alla pittura e iniziò a comporre le sue prime opere, copiando i suoi lavori dalle cartoline e poi provando a dipingere dal vero fiori, case e vedute di campagna.


Nel 1949, per migliorare le condizioni economiche della famiglia, si trasferì a Roma e cominciò a lavorare nei cantieri edili. Nonostante il duro lavoro, non abbandonò mai la sua passione per la pittura e per tre anni seguì i corsi serali alla Scuola d'Arte San Giacomo di Roma, dove affinò le sue tecniche pittoriche.
Nel 1957, tenne la sua prima mostra presso il Circolo Cittadino di Brindisi, dedicata al maestro Pietro Acquaviva.
Due anni dopo, sentendosi pronto per vivere d'arte, aprì il suo primo studio in via Margutta a Roma.
In questo periodo, concluse la sua formazione artistica e frequentò gli artisti che vivevano nella capitale, in particolare quelli appartenenti alla "Scuola Romana”, Mafai, Pirandello, Scipione, Afro, ma anche Omiccioli, Sante Monachesi, Guttuso, e tanti altri. Pittori, ma anche poeti e romanzieri: Alfonso Gatto, Sandro Penna, Pierpaolo Pasolini.

Negli anni '60, Balsamo sposò Lidia Tedesco, dalla quale ebbe tre figli, e iniziò il suo percorso di esposizione delle sue opere a livello nazionale ed internazionale.
Nel 1961, fu chiamato a realizzare la scenografia per il film "Cleopatra", negli studi di Cinecittà, e l'anno successivo dipinse intensi paesaggi toscani, umbri, laziali e campani.I paesaggi di Balsamo si colorano di vibranti campiture di colore, sino a divenire sempre più astratti e frammentati, volgendo la sua ricerca verso il cubismo astratto.
Balsamo viaggiò spesso in Italia e all'estero, non solo per esporre le sue opere, ma anche per trovare ambienti nuovi da dipingere.
Nascono così dipinti di paesaggi toscani, umbri, laziali o campani, intimi e sognanti, dove le pennellate veloci sottolineano una tecnica pittorica sempre più personale e strettamente figurativa.
In America, espone una serie di opere ispirate più astrattamente, e la sua ricerca si volge sempre di più verso il cubismo astratto, una tecnica che gli permette di esplorare le forme e i colori in modo più libero e innovativo.
Guidato dal suo amore per la sperimentazione e l’esplorazione, negli anni Settanta, Balsamo si avvicina alla corrente artistica dell'Arte povera, che lo porta a utilizzare materiali poveri come la carta da pacchi e la tela di iuta, creando opere che fondono la pittura con la scultura e l'installazione.
Espone in importanti mostre internazionali, come la Biennale di Venezia del 1972 e la Documenta di Kassel del 1977.
Negli anni Ottanta e Novanta, il suo lavoro si evolve ulteriormente verso l'astrazione, e Balsamo sperimenta nuove tecniche come l'acrilico e il collage.
Le sue opere diventano sempre più grandi e imponenti, con forme geometriche e colori vibranti che invadono l'intera tela.
Nel 1994 tiene una mostra personale alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e nel 1995 partecipa alla mostra "Arte Italiana del XX secolo" alla Royal Academy di Londra.
Sempre nel 1995 Vincenzo Balsamo si trasferisce a Treviso, pur mantenendo il suo studio parigino. Espone le opere provenienti dalle mostre di Parigi presso la galleria "ValenteArteContemporanea". Questo anno segna anche una svolta personale importante: la nascita di un figlio, Adamo, che diventa fonte di ispirazione per la sua pittura. La nuova luce nella sua vita alimenta la passione per l’arte, trasformando ogni ora trascorsa al cavalletto in un momento irrinunciabile.
Il 2001 è un anno di riconoscimenti e successi internazionali. Dopo le mostre a Torino, accompagnate da un catalogo curato dal critico Gian Giorgio Massara, e la personale al Parlamento Europeo di Bruxelles, Balsamo espone a Nagahama, in Giappone. Questi eventi consolidano la sua presenza sulla scena artistica mondiale.
Nel 2006 Balsamo si dedica alle Fiere d’Arte, partecipando a importanti eventi sia in Italia (Viterbo, Bologna, Verona, Padova, Roma) che all’estero, come la SHANGHAI Art Fair. Questi appuntamenti rafforzano il suo ruolo nel panorama artistico contemporaneo.
Il 2007 è segnato da una forte attività espositiva. Balsamo partecipa a prestigiose fiere internazionali come Art Miami, Artexpo New York e KIAF a Seoul. A Milano espone presso la Fondazione Museo Luciana Matalon, accompagnato da un catalogo curato dal Prof. Floriano De Santi. Nello stesso anno, avvia una collaborazione con la Galleria MOdenArte di Valerio Ballotta, che gli dedica una retrospettiva nelle sedi di Modena e Iseo, con un volume curato dal Prof. Maurizio Vanni. Sul fronte internazionale, le sue opere sono esposte al Viva Italia Show e alla European Commission di Londra, grazie alla HF Contemporary Art diretta da Helga Fox.
Negli ultimi anni della sua vita, Balsamo continua a dipingere con passione, e nel 2010 viene invitato a partecipare alla Quarta Biennale della Cina. La sua opera, che ha attraversato diverse fasi della storia dell'arte, resta un esempio di grande forza espressiva e di continua sperimentazione, sempre al servizio di una visione personale e intensa del mondo.
Dopo 56 anni, Balsamo torna nella sua città natale, Brindisi, con una grande Antologica intitolata Dalle memorie del visibile ai segni dell'infinito. La mostra, ospitata presso il Palazzo Granafei-Nervegna e curata dall'Archivio Balsamo in collaborazione con il Comune di Brindisi, presenta oltre 100 opere, accompagnate da un catalogo di 200 pagine. Lo stesso anno, partecipa come unico artista italiano alla Shenzhen International Watercolor Biennial presso lo Shenzhen Art Museum, riaffermando il suo ruolo di spicco nel panorama dell’arte astratta.
Vincenzo Balsamo muore a Roma il 1 maggio 2017, lasciando un patrimonio artistico di inestimabile valore.